Leggenda ed origine del nome
“La Dea Maja venne dalla Frigia per salvare il Gigante suo figlio, ferito a morte ed inseguito dai nemici.
Approdando dal mare, Maja cercava l’erba miracolosa che nasce sulle pendici della montagna bianca. Ma il gelo aveva essiccato ogni stelo, ogni fiore…
Gigante morì, ed essa lo seppellì in cima al Gran Sasso….
Quando la primavera inondò di luce le pietraie e le chine rupestri, l’erba taumaturgica rifiorì e Maja presa dalla collera e trafitta dal dolore estirpò ogni filo d’erba e si gettò dalla più alta vetta della montagna che, in suo onore, venne chiamata Majella”.
“…Maja oggi singhiozza ancora, e non si consola! I pastori, tra gli stazzi, odono ancora i suoi lamenti nelle giornate di vento e di bufera, quando i boschi e le valli riproducono la voce triste di una Madre in lacrime”.
La Majella (o anche Maiella) è il secondo massiccio montuoso più alto degli Appennini continentali dopo il Gran Sasso, situato nell’Appennino centrale abruzzese al confine tra le province di Chieti, L’Aquila e Pescara e posto al centro dell’omonimo Parco nazionale della Majella. La cima più alta è il Monte Amaro, 2793 m s.l.m.
Conformazione
La Majella, in senso stretto, è costituita da un massiccio calcareo molto compatto, sulla cui sommità si trovano le cime principali del gruppo (Monte Amaro 2792.873 m; Monte Acquaviva 2737 m; Monte Focalone 2676 m; Monte Rotondo 2656 m; Monte Macellaro 2646 m; Pesco Falcone 2546 m; Cima delle Murelle 2598 m) e vasti altopiani a quote elevate (fino a 2500 m).
I suoi fianchi sono solcati da ripidi valloni, scavati da fiumi come l’Orfento, il Foro o altri. Intorno ad esso, i gruppi del Monte Morrone, del Monte Porrara e dei Monti Pizzi. I primi due sono divisi dal massiccio dalle valli dell’Orta e dell’Aventino; la zona dei Monti Pizzi, invece, è collegata alla Maiella dai cosiddetti Altipiani Maggiori d’Abruzzo, pianori calcarei sui 1250 m di altitudine. Sono presenti anche dei nevai (Nevai della Maiella).
Clima
Il clima della zona è quello tipico di montagna ed alta montagna: le precipitazioni nevose sono particolarmente abbondanti, registrando spesso record di accumuli nevosi, sebbene questi siano particolarmente variabili di anno in anno. Fresco e ventilato d’estate.
Escursionismo ed alpinismo
Tutto il massiccio della Maiella è percorso da sentieri escursionistici e percorsi alpinistici. Data la conformazione della montagna, anche le ascensioni alle vette più elevate non richiedono attrezzature da scalatore o conoscenza di vie ferrate, ma ciò non significa che non ci siano percorsi più difficili e rischiosi, che richiedano di affidarsi ad una guida alpina/escursionistica esperta.
Il percorso più noto è la via normale per Monte Amaro. È un sentiero che attraversa tutto il massiccio da nord a sud, toccando le cime più elevate. In 10-12 ore di cammino si sale sulla Maielletta, sulle Murelle, sul Monte Rotondo, sul Monte Acquaviva, si tocca la vetta di Monte Amaro e si torna indietro (o si scende sul versante opposto).
In una giornata si riesce a vedere un campionario abbastanza completo di vegetazione, ambienti e panorami (nei giorni più limpidi, dalle vette si vedono le Isole Tremiti).
Stazioni sciistiche
Il massiccio ospita in tutto 3 stazioni sciistiche su differenti versanti, geograficamente non collegate tra loro: la più nota e frequentata è la stazione di Passolanciano-Maielletta sul versante chietino, le altre sono quelle di Passo San Leonardo e Campo di Giove in territorio aquilano. Il loro bacino d’utenza tipico è fondamentalmente il basso Abruzzo con le province di Chieti e Pescara e il basso aquilano.
La cascata del “Principiante”
Sulla Majella è presente una cascata di ghiaccio, chiamata il “Principiante”. Essa è ubicata a circa 1600 m di quota ed è sviluppata per 45 m, non ghiaccia facilmente poiché è esposta a Ovest. La cascata è raggiungibile a piedi da Fara San Martino, si percorre poi la Valle di S. Spirito e Macchialonga. Dopo circa 3,5 ore, dopo l’ultimo bosco e due prati si incontra la cascata sulla destra della valle. La salita è composta da quattro tratti. I primi due (di 5 e 10 metri rispettivi) hanno un’inclinazione massima di 70°; il terzo tratto è il più difficile (5 m, inclinazione di 85°/90°), poi si sfocia in un tratto poco ripido (5 m, 75°) e facile; questo tratto porta ad un canalino ghiacciato.
Eremo di San Bartolomeo (Maiella)
Monte Morrone – Parco Nazionale della Maiella
Monte Amaro – Parco Nazionale della Maiella
Alcune foto utilizzate sono state gentilmente concesse dal Sig. Rino Pacella