L’Ape 50 nacque nel 1948, quando, Enrico Piaggio decise di affidare all’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio il progetto di un moto furgone derivato dallo scooter, con l’idea di realizzare un veicolo commerciale su tre ruote. L’Ape Piaggio è veramente un mezzo molto particolare. Chiunque chiudendo gli occhi se ne può immaginare una. La sua inconfondibile sagoma ha attraversato in lungo e in largo, nel tempo e nello spazio, il nostro Paese.
Ape 50 la sua storia sessant’anni in giro per il mondo
Questo nuovo veicolo derivava dalla “Vespa”, tanto è vero, che le prime due serie si presentavano strutturalmente come una Vespa a due ruote cui era agganciato un rimorchio.
Il primo modello Ape riservò molti componenti della Vespa, come lo scudo anteriore, il volante e il motore 125 cc.
Dietro, invece, la novità era rappresentata dalla coppia di ruote con sopra un rimorchio capace di trasportare 200 kg di carico. All’epoca l’Ape rivoluzionò la mobilità cittadina grazie alle proprie caratteristiche, essendo un veicolo molto costoso, gestibile nel più intenso traffico cittadino, e adatto al trasporto a domicilio della merce acquistata nei negozi.
Non solo le città, ma anche le campagne si popolarono in poco tempo di questo innovativo veicolo che, modificato e spesso trasformato in veicolo “tutto terreno”, diventava, oltre che resistente, anche economico nei costi di gestione, e guidato da tutti, visto che all’epoca non era richiesta la patente per la sua guida. Il prezzo di listino di 170.000 lire non era certo trascurabile rispetto alle 139.152 lire di reddito medio annuo degli italiani, ma Enrico Piaggio, mutuando dagli Stati Uniti il sistema di vendita rateale, pensò una formula che agevolò il pagamento dei molteplici piccoli e medi commercianti e artigiani delle città che si affrettavano a personalizzare la flotta di Ape con stemmi e slogan delle loro imprese.
A partire dagli anni Cinquanta l’Ape costruì il suo fascino senza tempo legando la propria immagine anche ai fotogrammi dei divi di Hollywood in villeggiatura nelle isole del Mediterraneo: oggetto modaiolo a cavallo degli anni ’60 l’Ape Calesse, con tanto di divanetto posteriore in vimini, diventa il mezzo di trasferimento preferito da attori, artisti e personaggi famosi tra i vicoli di Capri, Ischia, Portofino e della Versilia.
Il «Calesse» dell’epoca, infatti, è un oggetto di culto per i collezionisti. Solo nel 2007 la Piaggio lo ripropone in una serie limitata di 999 pezzi numerati come modello Ape Calessino, al fine di omaggiare la storia e di proporre un veicolo per la mobilità personale in ambiti esclusivi.
Ape Calessino del 2007 ha reinterpretato il mitico design degli anni ’60 con tutti i valori della solarità tipica del Mediterraneo.
Un allestimento particolare dell’Ape è stato persino realizzato per il Papa,
per il presidente della Repubblica,
mentre l’attore Renato Pozzetto possiede un’intera collezione e il pluricampione del mondo di motociclismo Valentino Rossi continua a scorrazzarci nel tempo libero, insieme agli amici d’infanzia. Costruito sin dal 1948 negli stabilimenti Piaggio di Pontedera è diffuso a livello internazionale sia nei paesi Europei, sia nei mercati emergenti dell’Asia, come l’India, nella cui Baramati è costruito su licenza. Non mancano gli appassionati che, in più parti del mondo, con l’Ape hanno compiuto imprese fantasiose e memorabili.
A tal proposito va ricordata, la spedizione di Giorgio Martino e Paolo Brovelli, che nel 1998, con due Ape TM a miscela, sono andati da Lisbona a Pechino dopo aver viaggiato per 25.000 Km, attraversando 19 Paesi.