Seleziona una pagina

La pampanella uno dei piatti di carne più comuni della tradizione gastronomica molisana.  Un nome particolare per un piatto la cui origine non è molto chiara. Una delle poche cose certe è che, nonostante oggi venga prodotta in varie zone della regione come San Martino in Pensilis, Portocannone e Ururi in origine veniva preparata esclusivamente nella zona di San Martino in Pensilis in provincia di Campobasso Molise, dove sono dei veri maestri nel realizzarla.

 

La Pampanella piatto gastronomico molisano

 

La-pampanella-san-martino

La pampanella in tempi lontani veniva prodotta in casa dai contadini, per il consumo esclusivo della famiglia, ma ben presto la sua bontà ne fece un piatto molto ricercato e di conseguenza anche molto costoso. A poco a poco si diffuse nelle fiere come uno dei più gustosi piatti di carne, come pure nelle feste e nelle sagre disseminate nella regione. La sua commercializzazione divenne ben presto inevitabile, soprattutto in conseguenza alla sua grande richiesta.

La-pampanella

La Pampanella è una ricetta tipica di San Martino in Pensilis, anticamente veniva preparata solo in occasione della festa della corsa dei carri “La Carrese” il 30 Aprile e della fiera annuale del 30 Agosto: viene fatta con carne di maiale speziata con aglio e peperoncino. Inutile dire che è molto ma molto piccante, come si deduce già dal suo colore rosso vivo.

La-pampanella-del-molise  pampanella-san-martino-in-pensilis

Necessitano alcune ore prima di infornare la carne così preparata che viene coperta con carta paglia bagnata e a fine cottura viene condita con aceto. La Pampanella deve il nome alle foglie della vite, i pampini, che in passato avevano la stessa funzione della carta paglia mantenendo umida la carne durante la cottura.

La-pampanella-cotta

Canto popolare

Il sanmartinese Domenico Zurro, riconoscendone e apprezzandone la squisitezza, come per un debito di riconoscenza, decise di immortalarla in una composizione, che, sebbene non possa essere considerata alla stregua di una vera e propria poesia, ne offre però un elogio sperticato, riconoscendone tutte le sue qualità.

A pambanelle è tutte carne de porche,
aglie e pepedineje fuorte,
dend ‘u forne cacce ‘u grasse
e pijje ‘u sapore che nge sta paragone.
[…]
E come ‘na tentazione;
pe chi a ssagge a prima vote
devende come ‘na droghe
e no cchiù a po’ lassà.
[…]
A pambanelle è ‘na specialità,
perciò nesciune ci’a po’ squerdà
e sole a San Martine a sanne fà.

Il verso finale è esplicativo del fatto che la pampanella nasca proprio in questo paese, perché solo a San Martino (almeno così era di certo all’inizio della sua produzione) la sanno fare (sole a San Martine a sanne fa), nel senso che inizialmente ne conoscessero gli ingredienti e il modo esatto di prepararla e cuocerla. Altro fatto rilevante è che sembra proprio che, come il cioccolato, anche la pampanella crei dipendenza, quasi fosse una droga (…come ‘na droghe).