Bagnoli del Trigno sorge su di un massiccio roccioso, “La preta” che domina l’ampia valle del fiume Trigno, sia in direzione Vasto che verso Isernia, si nota ergersi fascinoso tra la ricca vegetazione, cogliendo, con l’occhio attento, il campanile di San Silvestro posto su di un picco di roccia, l’omonima chiesa, incastonata tra di essa ed il castello che si erge maestoso sulla sua cima. Il paesaggio che si presenta è talmente pittoresco che molti lo definiscono “il paese delle fate”, mentre il Mommsen, anticamente, lo appellò come “la perla del Molise”. Il fantastico paese è collocato a 660 m s.l.m. nella parte più bassa e a 783 m s.l.m. in quella più alta; le due altimetrie del paese portano alla sua “scissione” in due zone distinte: “Terra di sotto” e “Terra di sopra”.
L’abitato è dominato dalla mole del castello longobardo, appartenuto alla famiglia Sanfelice. Dopo una sosta in piazza Olmo, ci si può addentrare nei vicoli del borgo, esplorare il centro storico, salire fino all’antica chiesa di San Silvestro incastonata fra due pareti di roccia, affiancata dal poderoso campanile costruito sulla roccia. L’ingresso della chiesa presenta un portale romanico-gotico a tortiglioni. L’interno è a tre navate, divise da imponenti pilastri di forma quadrangolare. Fuori dal paese si vedono le chiesette rurali di San Michele e di Valle Bruna.
L’ingresso si trova sul lato che corrisponde alla navata destra della chiesa. Ad esso si giunge attraversando le strette stradine del borgo antico e dopo una ripida scalinata.
Il portale di ingresso è in pietra ed è arricchito da tre strette colonnine a tortiglioni unite tra loro da un unico capitello, nella cui parte centrale è scolpita l’immagine di un volto umano.
Sulle colonnine è poggiato l’architrave, sul quale è scolpita, in bassorilievo, una croce. La lunetta del portale è arricchita da una cornice a motivi floreali che termina con la scultura di un volto umano a sinistra e quella di un’anfora a destra.
Durante il periodo di Natale si svolge, anche a Bagnoli, la processione delle “ndocce”, sono delle enormi torce che vengono fatte bruciare di notte, rendendo lo spettacolo ancora più suggestivo, e che si spengono solo con il vino nuovo spillato dalla botte, in omaggio a un antico rito di buon auspicio per i raccolti. A Carnevale, invece, ogni anno si snoda la sfilata dei “Mesi”, con carri e canti. Ma quando il calendario degli appuntamenti diventa più ricco è durante la primavere e l’estate; si incomincia con la festa di San Michele l’8 maggio, poi c’è quella della Madonna dei Miracoli il 16 giugno, quindi la festa patronale di San Vitale il 20 agosto, Sant’Antonio il 21 e la Madonna di Fatima il 27 agosto, per poi chiudere la stagione con la Madonna di Vallebruna l’8 settembre e la festa di Sant’Emidio il 9 ottobre. E non basta: il 18 agosto c’è il Palio di Santa Caterina, inizia nel pomeriggio del 18 agosto, quando il paese torna magicamente alla fine del Settecento: il duca apre il corteo con i nobili e le autorità. Intanto, per i vicoli del borgo vengono allestiti punti di ristoro per la degustazione dei prodotti tipici bagnolesi come lo scattone (pasta affogata nel vino), le sagne con i fagioli… Tutti possono comprarli e degustarli, a patto che abbiamo cambiato gli euro in “ducati”, la moneta corrente dell’epoca rievocata. E intanto la coreografia della festa permette di rivivere due antiche leggende. La prima dice che, in occasione della festa di Santa Caterina, dopo la mezzanotte dal castello si liberano le fate e chi le vede vedrà anche realizzato un suo desiderio. La seconda, invece, rievoca la storia di un giovane sposo che va a fare la serenata alla sua bella: lei si affaccia al balcone e poi scende per abbracciare il suo amore, ma arriva il duca che rivendicare il suo “ius primae noctis” sulla fanciulla. Ma il popolo questa volta non ci sta: è stanco di ingiustizie, così uccide il duca e poi si dirige in massa al castello per incendiarlo. È il momento più straordinario della festa: un tripudio di fuochi d’artificio sembra veramente ammantare di fuoco il castello. Uno spettacolo indimenticabile. Da godersi tutto con il naso all’insù. Il 24 agosto la festa di Topolino per i bambini.
Scoprendo così gli aspetti più insoliti ed interessanti di questo piccolo comune di circa 800 abitanti. L’obiettivo è quello di valorizzare le bellezze tipiche del Molise, permettendo a tutti di conoscerne le suggestive caratteristiche, racchiuse spesso nei centri più piccoli e nascosti, ricchi di fascino e di storia.
Chi arriva in Molise fra queste balze scoscese, l’occhio fisso al verde antico delle boscaglie, avverte a tratti un che di primitivo, di estatico e furente, che lo riporta indietro al senso della terra.
I minuscoli paesi molisani tenacemente aggrappati sui dirupi offrono al visitatore ritmi lenti e naturali, testimoni di stili di vita quasi dappertutto scomparsi: le voci del vicinato, i rumori rinchiusi delle strade, il dispiegarsi incerto dei giorni di pioggia, l’artigianale costruzione del quotidiano, le piazze vuote dei pomeriggi assolati. Nelle vicinanze di Bagnoli, numerosi percorsi di campagna e sentieri di interesse naturalistico che permettono sport e relax all’aria aperta.
Le foto di questo bellissimo e incantevole paese sono state scattate da Domenicangelo Fiacchione
DISTANZE DA BAGNOLI DEL TRIGNO (ISERNIA)
Isernia 32 km
Campobasso 36 km
Pescara 139 km
Napoli 140 km
Roma 210 km
L’Aquila 248 km
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